La pratica clinica adleriana 
 
 
Ogni pratica analitica o psicoterapeutica è costituita da componenti di complessa definizione. Qui di seguito sarà tratteggiata in modo del tutto sintetico quella adleriana che, al pari di tante altre, presuppone sensibilità, empatia, duttilità, impegno, strumentazioni e conoscenze di vasta portata e quindi poco riducibile a poche indicazioni. Verranno tratteggiate le componenti più caratterizzanti. 
 
Il setting adleriano, coerentemente con i presupposti fondamentali della teoria, è di tipo vis a vis  nel senso che l’analista legittima qualsiasi stile di vita, efficace o disfunzionante, in quanto tentativo umano di orientarsi nella vita e di svolgere il suo percorso di sopravvivenza. 
Adler raccomanda a più riprese di “vedere con gli occhi, ascoltare con gli orecchi, sentire con il cuore dell’altro”. L’analisi adleriana o la psicoterapia è un percorso cooperativo che si compie nell’incontro fra due persone con stili di vita personalissimi e che si scambiano idee originali e creative sul mondo. I classici concetti di transfert e controtransfert quindi hanno qui un significato diverso in quanto non si tratta di pensare a ripetizioni di modalità infantili proiettate su altre persone significative, quanto di un incontro tutto giocato sull’attuale stile di vita personale delle due persone e sul loro orientamento nella vita allo stato presente. Psicoterapeuta e cliente, assimilati nella loro esistenzialità, iniziano un percorso che deve tendere in primo luogo a ricostruire, collaborativamente, lo stile di vita e le strategie conscie e inconscie del cliente, svelare gli scopi inconsci di salvaguardia della superiorità fittizia e le finzioni costruite per mantenere intatta la struttura complessiva, valutare assieme l’inefficacia esistenziale degli scopi finali e prendere atto della distanza e dell’estraneità sostanziale dagli altri . In secondo luogo, dopo la corretta ricostruzione dello stile di vita, lo psicoterapeuta dovrebbe aiutare il paziente a riorientarsi verso scopi realistici e cooperativi, attraverso il riconoscimento delle proprie risorse realistiche su cui basare la propria autostima e la forza per affrontare i compiti vitali. In questo processo di accompagnamento è fondamentale essere empaticamente e realisticamente incoraggianti, in un cammino che era stato deviato dallo scoraggiamento e dalle sensazione di grave nullità. Per Adler il concetto di “coraggio” è centrale nella considerazione della limitatezza esperita da ogni persona sia all’inizio della vita sia in tanti altri periodi evolutivi. Vivere, e affrontare le prove connesse, richiede un coraggio che spesso non riusciamo a mobilitare. Durante il lento cammino di una psicoterapia è necessario, afferma Adler, sostenere realisticamente il cliente che sta intraprendendo un percorso complesso e faticoso. 
 
 
 
Alfred Adler 1870-1937
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
                                                                                                                                                                                        Umberto Ponziani   Copyright © 2000 - Ogni diritto riservato     Tool per traduzioni di pagine web
By free-website-translation.com